GIOCARE CON LA NATURA: LABORATORI, NON SOLO MUSEI

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Un antico proverbio cinese recita così “ Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Quindi il fare è necessario per capire. Allo stesso modo, far vedere come si fa è più incisivo che dire cosa fare. Bruno Munari insegna come appassionare bambini, ragazzi e adulti alla natura attraverso lo sguardo speciale dell’arte.

  • Durata:
    1 ora.
  • Numero di partecipanti:
  • Grado di difficioltà:
    facile.
  • Materiali:
    oggetti naturali raccolti per caso, cartoncini colorati, forbici, pinzatrici, pennarelli, fogli bianchi e materiali per dipingere.

Fase 1: Il gioco come chiave per conoscere e imparare.

Il gioco comporta il coinvolgimento di tutto l’individuo, di tutti i suoi sensi. Il primo grande laboratorio per bambini è stato realizzato nel 1977, nella Pinacoteca di Brera. Qui i bambini andavano a giocare con le regole e le tecniche dell’arte, misurandosi con forme, regole e materiali familiari. La natura può rappresentare un laboratorio o un grande deposito di materiali da conoscere, toccare, studiare in modo isolato o in relazione con altri. Si tratta solo di promuoverne la scoperta attraverso un approccio multi sensoriale.

Fase 2: Attrezza la sede in vista di azione e non solo contemplazione.

Organizza uno spazio affinché consenta di essere utilizzato con obiettivi diversi e da persone di età diverse. Grandi superfici di lavoro non possono mancare. Possono anche ottenersi dalla somma di elementi più piccoli. Scegli sedie impilabili o compattabili che all’occorrenza “spariscano”, per agevolare il movimento dei partecipanti. Dotati dei materiali di base necessari al disegno, alla lavorazione del cartoncino, come forbici e pinzatrici; con l’esperienza li integrerai per realizzare progetti e giochi più specifici.

Fase 3: Riconoscere la bellezza delle cose che vediamo in natura.

Promuovi una passeggiata alla scoperta delle forme, dei colori, della consistenza, del peso degli oggetti che si trovano lungo il percorso: sassi, foglie, bastoni e bastoncini. Stimola i partecipanti a usare il tatto e non solo gli occhi e le orecchie come strumento di conoscenza.  Chiedi loro di scegliere e raccogliere gli elementi più li incuriosiscono.

Fase 4: Esprimere la relazione che ci avvicina agli oggetti.

Tornati alla sede, chiedi ai partecipanti di sistemarsi intorno ai tavoli, in piedi. Assicurati che tutti abbiano uno spazio di lavoro congruo. Invitali a sistemare gli oggetti raccolti sul tavolo e a lavorare su di essi o con essi per esprimere ciò che li ha incuriositi, quali relazioni ci sono tra gli oggetti raccolti. Invitali a creare delle opere nuove a partire dagli oggetti stessi, magari pensando di farne dono a una persona cara. Saranno la forma, la materia, il contatto multi sensoriale a suggerire come completare l’opera.

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