L’operazione consentita dai cosiddetti role-playing porta i giocatori a distaccarsi dal proprio punto di vista per assumere quello di un altro, non allo scopo di cambiare il sistema di valori, ma per cogliere meglio le ragioni degli altri e quindi i diversi aspetti del problema.
- Durata:
60 minuti. - Numero di partecipanti:
da 5 a 10 (dipende dai ruoli che si ritiene sufficiente identificare). - Grado di difficoltà:
medio. - Materiali:
nessuno.
Fase 1
Viene proposta una problematica reale (il problema delle piogge acide, la questione dello smaltimento dei rifiuti, l’acquacultura intensiva, …), controversa e complessa ma allo stesso tempo capace di coinvolgere i giocatori.
Fase 2
Una discussione preliminare fa emergere carenza di informazioni, problemi di competenze, pregiudizi, lasciando un senso di superficialità e di insoddisfazione che motiva e spinge i giocatori ad approfondire la questione indagata.
Fase 3
Viene contestualizzata la controversia e vengono distribuite ai giocatori le carte dei ruoli (personaggi con nome, cognome, professione, convinzioni e dubbi rispetto alla problematica in questione, …) che possono appartenere a due o tre gruppi che esprimono posizioni contrapposte.
Fase 4
Ai giocatori viene consegnato (e/o fatto ricercare – in questo caso il tempo a disposizione per il gioco aumenta) materiale utile al fine di aumentare le conoscenze relative al problema, per poter assumere più consapevolmente il proprio ruolo e sostenere la posizione che esso esprime. Prima dello scadere del tempo dedicato a questa fase, i giocatori di ciascun gruppo concordano una strategia per difendere i propri interessi.
Fase 5
Si avvia un dibattito durante il quale i gruppi argomentano le proprie tesi. In genere i pareri sono discordi in quanto ogni gruppo vuole far prevalere i propri interessi. Sta ai giocatori affrontare la controversia identificando vie alternative di azione al fine di valutare la scelta più appropriata. In questa fase emergono la capacità organizzativa, espositiva e di mediazione del gruppo e dei singoli.
Fase 6
La decisione avviene dopo aver riconosciuto gli interessi e i valori dei vari gruppi implicati nel problema e dopo aver valutato attentamente i rischi e i benefici delle proposte alternative. La scelta può essere presa da un gruppo di decisori, oppure da tutti i partecipanti tramite una votazione o la ricerca di una soluzione consensuale. In questa fase si ripercorrono i momenti del processo decisionale, si compie una meta- riflessione sull’argomento e sulle modalità di gioco per verificare l’acquisizione dei contenuti e per esaminare le dinamiche che si sono susseguite nel corso dell’attività.
Nota
Se si ha a disposizione un tempo sufficientemente lungo e una documentazione ben organizzata e significativa i partecipanti, motivati dalle dinamiche del gioco, possono raggiungere buone competenze anche sul piano delle conoscenze interdisciplinari implicate nella controversia. Detto ciò, l’obbiettivo prioritario dei giochi di ruolo rimane quello di far cogliere, all’interno della complessità, la relazione, che sempre esiste, fra il problema in questione e il nostro modo di pensare e agire.